In questo articolo sull’arte andiamo alla riscoperta di una realtà che va oltre ciò che vediamo, di una realtà dove i pensieri più nascosti diventano visibili. Una realtà fatta di contrasti e di opposti quali NOTTE-GIORNO, BUIO-LUCE, LUNA-SOLE, FREDDO-CALORE.

In questa esperienza di laboratori artistico siamo stati aiutati dall’espressività e dal cromatismo di Renè Magritte.

Immagine René Magritte
René Magritte e la sua bombetta

’’Io utilizzo la pittura per rendere visibile il pensiero.’’

(Renè Magritte)

René François Ghislain Magritte, è stato uno tra i massimi esponenti del surrealismo. Nasce a Lessines, in Belgio, il 21 novembre 1898; il padre Léopold Magritte era un sarto. All’età di 14 anni, nel 1912, la sua vita viene sconvolta da un tragico fatto: sua madre Régina Bertinchamps, viene trovata morta annegata nel fiume Sambre, forse un suicidio.

Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bruxelles, nel 1922 sposa Georgette Berger, conosciuta nove anni prima, che diventerà anche la sua modella.

Magritte è un uomo gentile ed educato con una eleganza innata: il suo segno distintivo è un cappello nero a bombetta che non lascerà mai.

Si guadagna da vivere lavorando come grafico, disegnando copertine di album musicali, manifesti pubblicitari e tappezzerie.

Immagine René Magritte firma
René Magritte e la moglie
Immagine Magritte e bombetta

La svolta ispirata da De Chirico

La svolta nella vita di Magritte avviene dopo aver visto su una rivista l’opera di Giorgio De Chirico, Canto d’amore:

Dice Magritte: “La Metafisica di De Chirico, è un modo di vedere del tutto nuovo, una visione in cui lo spettatore ritrova il suo isolamento e comprende il silenzio del mondo“.

Decide dunque di abbandonare la grafica e di dedicarsi ad un’arte che rappresenti le idee e non semplicemente “l’estetica della realtà”.

Immagine De Chirico
Canto d'amore è un dipinto del 1914, opera di Giorgio De Chirico
Immagine Magritte Pipa
Immagine Magritte "Ceci n'est pas une pipe"

Per capire meglio il cambiamento che avviene in Magritte osserviamo questa sua famosissima opera:

Il tradimento delle immagini (1929): Il dipinto rappresentata una pipa con una scritta “Questa non è una pipa”.

Spiega Magritte: “Chi oserebbe pretendere che l’immagine di una pipa è una pipa? Chi potrebbe fumare la pipa del mio quadro? Nessuno. Quindi, non è una pipa.

Magritte entra a far parte del movimento guidato da Andrè Breton e nel 1925 realizza la sua prima opera surrealista: Le Jockey perdu (Il fantino perduto).

Scrive Magritte: “Essere surrealista significa bandire dalla mente il già visto e ricercare il non visto.

L’arte surrealista dichiara guerra alla razionalità che a volte ci rende ciechi e non ci permette di varcare le soglie del visibile; ci costringe ad andare al di là di ciò che l’occhio vede, per scoprire una realtà diversa che esiste ad esempio nel nostro subconscio, come in un sogno o in un mondo visto con gli occhi di bambino.

Immagine Magritte Fantino

Alla sua prima mostra personale a Bruxelles, viene stroncato dalla critica.

Deluso, dopo una breve trasferta a Parigi, Magritte tornato in Belgio, riprende il lavoro di grafico per guadagnarsi da vivere.

Raggiunge il successo solo nel 1965, quando un’importante mostra al MoMa di New York lo consacra definitivamente come uno dei più grandi artisti surrealisti.

Magritte muore due anni dopo, il 15 agosto 1967, a Schaerbeek, Belgio.

Immagine di Clairvoyance di Magritte
Clairvoyance è un autoritratto ad olio su tela del 1936

Le arti visive

Il cinema, la musica e il fumetto hanno spesso fatto riferimento alle opere di Magritte:

Immagine Magritte cinema e teatro
L’impero delle luci II (René Magritte, 1950) - L’esorcista (William Friedkin, 1973)
Immagine Magritte copertine

La realtà di René Magritte

Magritte si serve delle tecniche pittoriche in modo classico, dando un’immagine descrittiva della realtà.

Il suo linguaggio pittorico si basa sulla collocazione insolita degli oggetti, sulla loro trasformazione, sugli opposti che coesistono e si compenetrano, sull’alterazione delle grandezze o della materia di cui sono composti:

Gli oggetti devono essere rappresentati sulla tela in modo strettamente realistico. Tutte le cose visibili nascondono altre cose invisibili. Il mondo visibile è abbastanza ricco per dar vita a un linguaggio che evochi il mistero

Immagine Valori personali
I valori personali, 1952. New York, Collezione privata
Immagine Magritte La passeggiata
Le passeggiate di Euclide, 1955

Le passeggiate di Euclide, 1955 Magritte, attraverso una illusione ottica, rappresenta l’ambiguità di una situazione in bilico fra realtà e rappresentazione, fra pittura e materialità, fra concretezza e sogno, fra conscio e inconscio.

L’artista è come se volesse tradurre il pensiero in immagini, mettendo come in discussione il mondo reale.

Della stessa autrice leggi anche Frida Kahlo, pittrice del dolore

La condizione umana

Ecco come Magritte spiega La condizione umana I: “Misi di fronte a una finestra, vista dall’interno d’una stanza, un quadro che rappresentava esattamente la parte di paesaggio nascosta alla vista del quadro. Quindi l’albero rappresentato nel quadro nascondeva alla vista l’albero vero dietro di esso, fuori della stanza.

Immagine de La condizione umana
La condizione umana I (La condition humaine I), 1933. La condizione umana II (La condition humaine II),1935

Esso esisteva per lo spettatore, per così dire, simultaneamente nella sua mente, come dentro la stanza nel quadro, e fuori nel paesaggio reale.

Ed è così che vediamo il mondo: lo vediamo come al di fuori di noi anche se è solo d’una rappresentazione mentale di esso che facciamo esperienza dentro di noi

La condizione umana II (La condition humaine II), 1935. “Ebbene, qui abbiamo qualcosa di apparentemente visibile, poiché la mela nasconde ciò che è nascosto e visibile allo stesso tempo, ovvero il volto della persona. Questo processo avviene infinitamente. Ogni cosa che noi vediamo ne nasconde un’altra; noi vogliamo sempre vedere quello che è nascosto da ciò che vediamo. Proviamo interesse in quello che è nascosto e in ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere la forma di un sentimento letteralmente intenso, un tipo di disputa, potrei dire, fra ciò che è nascosto e visibile e l’apparentemente visibile.

Immagine di Magritte e mela sul volto
Il figlio dell'uomo, 1964. Olio su tela, cm.116×89. Collezione privata.
Immagine Magritte senza volto

Niente può esistere senza il suo mistero. E’ anche la peculiarità della mente sapere che c’è il mistero.

I titoli dei quadri di Magritte non sono mai descrittivi, hanno sempre come un sottofondo di mistero. il loro scopo è sviare lo spettatore dall’illusione realistica, evidenziando lo stacco netto che esiste tra rappresentazione e realtà, segno e significato.

Il donatore felice, 1966; La decalcomania, 1966

I titoli dei miei quadri sono comodi ai fini della conversazione ma non sono spiegazioni. Sono scelti in modo da impedire che vengano situati in una regione familiare, che l’automatismo del pensiero potrebbe sottovalutarne la portata. I titoli devono essere una protezione supplementare, destinata a scoraggiare qualsiasi tentativo di ridurre la vera poesia a un gioco senza conseguenze“.

Immagine Magritte Occhio
Il falso specchio, 1928

Un grande occhio in cui l’iride sembra una finestra circolare da cui ammirare uno splendido cielo azzurro attraversato da nuvole bianche.

La pupilla è un sole nero.

Ecco ancora l’eterna domanda di Magritte: il cielo rappresenta la realtà o ciò che crediamo di vedere? ciò che l’uomo sta vedendo o il desiderio che ha realmente?

Un falso specchio d’altra parte è uno specchio che non riflette.

Allora ciò che vediamo viene dal di dentro di quell’uomo e anche la pupilla, nera, senza luce, non guarda fuori, ma vede dentro.

E dentro c’è la luce del cielo ma anche l’oscurità del sole nero.

Cerco di ridare vita al nostro modo ordinario di guardare le cose dell’esistenza. Come bisogna vedere? Come un bambino che incontra per la prima volta la realtà esteriore. Io sono nello stesso stato di innocenza del bimbo che crede di poter afferrare dalla culla un uccello in volo
Immagine di Magritte corda sensibile
La corda sensibile, 1960. Collezione privata
Immagine di Magritte grande famiglia
La grande famiglia, 1963

NOTTE - GIORNO, BUIO - LUCE

Immagine di Magritte impero

Così Magritte descrive la sua opera:

Nell’Impero delle luci ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un paesaggio notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte abbia la forza di sorprendere e di incantare.

Chiamo questa forza poesia“.

La strada tranquilla e buia, illuminata dal lampione, che Magritte ha dipinta nella tela, rispecchia sicuramente la ‘’rue de Esseghem’’ dove l’artista viveva quando abitava a Bruxelles.

L’impero delle luci (L’Empire des lumières), 1953–54 Olio su tela, 195,4 x 131,2 cm Collezione Peggy Guggenheim, Venezia Così Magritte continua a raccontarci della sua opera:

Quando ho dipinto ’’L’Impero delle luci’’ ho avuto l’idea della notte e del giorno che esistono insieme, come fossero una sola cosa. E’ ragionevole: nel mondo il giorno e la notte esistono nello stesso tempo. Proprio come la tristezza esiste sempre in alcune persone e allo stesso tempo la felicità esiste in altre

Esistono numerose versioni de L’Impero delle luci (presso collezioni private; al MoMA di New York; al Musées des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles). Magritte ha incominciato a lavorare su questo tema dal 1949 e ha continuato per i successivi quindici anni.

Immagine di Magritte Impero

LUNA – SOLE, FREDDO - CALORE

Immagine Magritte luna sole
L’acte de foi (Atto di fede), 1960 e Le soir qui tombe (Evening Fall), 1964

Ogni uomo ha la sua luna. Quando pensa, pensa alla sua luna. Ognuno ha la sua luna, eppure c’è una luna sola. Questo è un problema filosofico: come dividere l’unità. Il mondo è un’unità, eppure, quest’unità può essere divisa. Questo è un paradosso prodigioso. Inoltre è un mistero. Il pensiero ha un orizzonte ed è un mistero che il pensiero abbia quest’orizzonte.”

16 settembre, 1956, Anversa, Museo reale delle Belle Arti; Il maestro di scuola, 1955, collezione privata.
Immagine Magritte Il piacere
Verso il piacere, 1962. Collezione privata
Immagine Magritte misteri dell’orizzonte
I misteri dell’orizzonte, 1955

Tre uomini eleganti, in abito nero e con la bombetta, in tre posizioni diverse, di spalle, di profilo e a tre quarti. E’ ormai quasi notte e sopra le loro teste tre lune , una per ciascuna. I colori sono freddi, tutti sulle tonalità del blu.

Ma perché tre lune?

Perché come ci ha spiegato Magritte nella frase sopra citata “Ogni uomo ha la sua luna” e anche se nella realtà esiste un’unica luna, ciascuno di noi crea la propria luna attraverso la propria percezione e la propria rielaborazione mentale.

Immagine Magritte luna rossa
A sinistra in alto: Le Cri du Coeur 1960 Sotto: A la rencontre du plaisir (Towards Pleasure), 1950.. A destra: La Recherche de l’Absolute (1951)

‘’Per quanto riguarda “l’invisibile”, io intendo ciò che non è visibile, per esempio: calore, peso, piacere, ecc. C’è il visibile che si vede: la mela sul viso, e il visibile che si nasconde: il volto nascosto dalla mela visibile.

In The Banquet il sole nascosto dalla cortina di alberi è esso stesso visibile.’’

immagine Magritte banquet

Questa tela è l’ultima e la più grande delle quattro ad olio con questo titolo.

Il grande disco rosso del sole è visibile davanti a un gruppo di alberi come incastonato in un paesaggio imprecisato che è delimitato in basso da una balaustra in pietra.

L’oggetto che sarebbe stato nascosto ( il sole) è ora visibile, nascondendo parte dell’oggetto che lo avrebbe nascosto (gli alberi):

Magritte in quest’opera ha reso effettivamente visibile il sole, il “visibile che è nascosto»: il sole non è spostato dal suo contesto consueto, ma reso strano, perché portato sopra gli alberi. In questo momento Magritte sembra essere interessato, inoltre, alla diversa qualità della luce nelle diverse ore del giorno: qui vediamo che predominano i colori caldi del tramonto. Il sole è un puro cerchio al centro, bilanciato dalla linea orizzontale della balaustra.

Crediti: tutte le immagini sono prese dal web

Nata a Legnano in provincia di Milano, è stata insegnante di Arte e Immagine in scuole Secondarie di secondo grado e Istituti Superiori sia statali che paritari; specialista di Arte e Immagine in Scuole Secondarie di primo grado sia statali che paritarie.
Ha collaborato con riviste specialistiche di metodologia e didattica artistica, è coautrice di tre libri di testo (con relative riedizioni) di Educazione Artistica e Arte e Immagine; relatrice di corsi di storia dell’arte.
Pubblica articoli e video a carattere monografico e storico su tematiche artistiche. Presta attività di volontariato in strutture di recupero sociale coordinando laboratori artistici ed espressivi.

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